martedì 26 giugno 2012

assurdo

abbiamo suonato a barcellona, io e lollo e tom, alle cucine mandarosso, in centro, dopo la partita dell'italia, quella vinta ai rigori. abbiamo suonato bene, credo, per quel che ricordo.

io la partita non l'ho vista, ma non perché non mi importasse; a me del calcio frega notoriamente nulla, ma se l'italia avesse perso, ci pensi a suonare subito dopo davanti a quelli (molti dei quali italiani) che erano venuti a vedere la partita?

a dire il vero non so come impostare questo post, post-concerto, post-partita, post-viaggio. come tour manager credo di aver fatto meno schifo del solito, ma per meriti non miei: pietro (il ragazzo che ci ha invitato a barcellona e pagato il viaggio) è la sintesi della miglior ospitalità meridionale. e cucina benissimo. e pranzo e cena li ha pagati lui. e ha una fiat 500 nera con la quale ci ha scarrozzato per mezza città. 

non so che disastro avrei dovuto combinare per dare a tom e lollo la possibilità di lamentarsi. 

ovviamente un mezzo disastro c'è stato, ma proprio sul finale. arriviamo in aeroporto alle 4 per imbarcarci alle 6. alle sei e mezza veniamo sbarcati di nuovo in aeroporto perché l'aereo si è rotto (o era già rotto, boh). l'aereo successivo, quello che ci porta a roma, parte alle 12. nessuno di noi tre ha chiuso occhio perché finito il concerto siamo rimasti in centro con pietro e altri amici a gironzolare e sbevazzare, fino a quando non si è fatta ora di prendere il taxi. guidato da un signore dell'ecuador con il quale lollo ha parlato per 25 minuti. 

e che alla fine ha deciso che la nostra banda si chiamava babalotta.

tom e lollo muoiono sulle durissime panche del gate. io mi faccio un secondo cappuccino e resto seduto, occhi sbarrati, senza nemmeno ascoltare l'ipod, fino a quando non ci fanno salire sul secondo aereo. ovviamente poi ieri notte ho dormito dodici ore. 

e comunque abbiamo suonato a barcellona. assurdo.

lollo seduto a un tavolo delle cucine mandarosso.
in attesa di mangiare l'ottima cena.
i fuochi in cielo (e i petardi in strada) ci hanno tenuto compagnia
per tutta la prima notte. merito di san juan, il santo patrono.
anche la sera in cui siamo arrivati abbiamo suonato. a questa festa.
hanno dovuto interrompere la musica tunz tunz per noi. ma poi hanno
interrotto noi per rimettere la musica. a quanto ci hanno detto la festa è finita
alle nove del mattino. e il padrone di casa già dormiva.
oltre al ristorante, pietro (a destra mentre lava i piatti) ha anche una pasticceria
insieme a roberta (a sinistra). che tra le altre cose disegna vestiti e fa foto.
il mandarosso pastis
tom, barcellona e l'ukulele




mercoledì 6 giugno 2012

palazzi



fatta con la diana, negativo fotografato controluce con la canon e il tutto aggiustato in lightroom